La rieducazione si fonda su esercizi di rieducazione muscolare, di insegnamento della deglutizione corretta, di condizionamento del subconscio. Le tre fasi della terapia sono propedeutiche l’una all’altra, è indispensabile infatti rendere i muscoli innanzi tutto capaci di mantenere un tono adeguato per poter loro solo in un secondo tempo insegnare il movimento corretto della deglutizione. E’ chiaro infatti che una muscolatura sbilanciata avrà sempre dei muscoli che nella funzione tendono a prevalere sugli altri. Nel momento che si è ridato tono uniforme alla muscolatura, essa potrà agire in modo sempre uguale, senza diversità di risposta, causa di asimmetrie funzionali.

Molti tipi di apparecchi ortodontici sono stati usati in passato per controllare la funzione linguale o per correggere la deglutizione scorretta con esiti scarsi o nulli. Tra questi le griglie, i pungilingua ed altri strumenti impedenti la funzione. Purtroppo non è sufficiente impedire alla lingua di creare danni per correggere una deglutizione alterata, non basta notare la chiusura di un morso aperto per poter affermare che la deglutizione corretta è ripristinata.

In effetti ogni impedimento alla interposizione linguale è in grado di determinare la chisura di un morso per la impossibilità della lingua di insinuarsi tra i denti. Una volta terminata la applicazione dell’apparecchio, nulla ci garantisce che la lingua non dia luogo di nuovo al problema. Ancora più grave è la situazione nella quale il morso non si riapre; ciò non significa che la lingua è stata rieducata, ma che qualche altra zona della bocca ne sta pagando il prezzo. A volte il compenso avviene fuori della bocca con problemi diagnostici maggiori.